GIFF: il festival sui generis

Attualità 30.10.2019

Dal 1° al 10 novembre Ginevra sarà teatro del Geneva International Film Festival (GIFF). Con la sua programmazione, il festival esplora i più svariati rami dell'audiovisivo: dal cinema alle produzioni televisive fino alla realtà virtuale e alle serie web.

Trailer della serie RTS «Helvetica»

Al cuore del Geneva International Film Festival (GIFF) c'è l'immagine in movimento, mentre il formato filmico passa in secondo piano. Il GIFF è stato uno dei primi festival europei con una sezione dedicata alle produzioni TV. Nel 2016 si sono aggiunti i video musicali. E anche in campo digitale il GIFF funge da apripista: dal 2008 sperimenta formati filmici partecipativi e interattivi e oggi la realtà virtuale e la realtà aumentata sono entrate a pieno titolo nella programmazione. Quest'anno, inoltre, la tradizionale suddivisione dei contributi in sezioni secondo il formato (cinema, TV, digitale) è soppiantata da un'organizzazione per tema.

Prima svizzera per una serie RTS

La serie «Helvetica», coprodotta dalla RTS e premiata al Festival de la Fiction di La Rochelle come migliore fiction straniera in lingua francese, festeggia al GIFF la sua prima svizzera. Il 2 novembre, infatti, il pubblico svizzero potrà assistere per la prima volta alla proiezione dei primi due episodi del thriller politico che vede protagonista Tina, una donna senza storia, addetta alle pulizie delle stanze del potere di Palazzo federale. Dal 7 novembre, la serie in sei episodi andrà in onda ogni giovedì su RTS Un. Dal 3 dicembre, anche la RSI trasmetterà «Helvetica» ogni martedì su RSI La 1, mentre la SRF la inserirà nel suo palinsesto probabilmente nella primavera 2020.

 

Coproduzioni SSR al GIFF 2019

HELVETICA, Romain Graf
WILDER 2, Béla Batthyany
QUARTIER DES BANQUES 2, Jean-Marc Fröhle, Stéphane Mitchell, Fulvio Bernasconi
NACHTSPIEL, Robert Müller, Christophe Merkle
PALÉOFUTUR, Laurent Haug, Tania Chytil, Emmanuelle Vuillequez
BIRDLY – PARADISE LOST, Max Rheiner, Fabian Troxler, Gian Klainguti, Simon Pfaff